SCUOLA PRIMARIA

MASSALONGO

La Scuola di ispirazione Montessoriana “Abramo Massalongo” si trova in una zona verde a due passi dal centro cittadino e dall'Università.


Codice Meccanografico: VREE88901R

Cosa fa

Il modello organizzativo della scuola Massalongo, caratterizzato da un tempo scuola di 40 ore settimanali  (32 ore di lezione e 8 di mensa/gioco, ricreazioni), riesce a coniugare l’esigenza sociale di tempo scolastico lungo con un’azione educativa efficace sotto il profilo formativo e cognitivo. 

TEMPO SCUOLA

Orario scolastico: 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle ore 8.15 alle ore 16.15

7.30 – 8.10pre-scuola opzionale
8.10 – 8.15accoglienza alunni
8.15 – 12.20lezioni e/o laboratori con pausa intermedia di 25 minuti
12.20 – 13.30mensa e gioco libero 
13.30 – 16.10lezioni e/o laboratori
16.10 – 16.15uscita degli alunni 

ATTIVITÀ DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

  • progetti interdisciplinari
  • partecipazione a progetti proposti da Enti presenti sul territorio o da esperti
  • partecipazione a concorsi
  • partecipazione a manifestazioni
  • spettacoli e feste in occasione di particolari ricorrenze (Natale, Carnevale, festa di fine anno)
  • uscite didattiche sul territorio in orario curricolare
  • viaggi d’istruzione
  • progetti di accoglienza e alfabetizzazione degli alunni stranieri in collaborazione con Cestim, Rete TanteTinte  e altri operatori del settore.

SPAZI DELLA SCUOLA

  • aule curricolari
  • ampio refettorio
  • biblioteca
  • palestra grande
  • mini palestra
  • aula per lingua inglese 
  • ampio giardino alberato

Servizi

Indirizzo di studio

Organizzazione e contatti

Dipende da
Contatti

Sede

  • indirizzo

    Via dell'artigliere 14, Verona

  • CAP

    37129

  • Orari

    Dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12

Ulteriori informazioni

Scuola primaria  ad ispirazione MONTESSORIANA

Dall’a.s. 2018-2019 presso la scuola primaria “Abramo Massalongo” è stata avviata una prima classe di sperimentazione ispirata ai principi educativi e alle pratiche didattiche della pedagogia di Maria Montessori.

L’iniziativa è stata possibile grazie ad un gruppo di docenti che aveva iniziato un percorso di formazione attraverso la “Fondazione Montessori Italia”, deliberata dal Collegio Docenti e dal Consiglio d’Istituto, e resa possibile in seguito alla concessione del finanziamento relativo al bando “Cantiere Didattica” della fondazione Cariverona. Successivamente, gli insegnanti promotori, ai quali si sono aggiunti ulteriori docenti, hanno conseguito il diploma di specializzazione nella didattica differenziata Montessori frequentando un corso specifico condotto dalla Scuola Superiore di Formazione dell’Opera Montessori. 

Dall’anno scolastico 2022/23 tutte le classi della scuola sono ad ispirazione montessoriana.

 

Premessa 

È preliminarmente indispensabile ricordare che nella metodologia montessoriana, gli obiettivi di apprendimento sono modificazioni di conoscenze e comportamenti iscritti nel processo stesso del lavoro del bambino. Ne consegue che gli scopi del lavoro sono sperimentati e assimilati dai singoli alunni attraverso i materiali di sviluppo montessoriani e gli strumenti di studio. Infatti, la didattica montessoriana si definisce psicodidattica in quanto rispondente a bisogni profondi, e che le stesse discipline vengono a loro volta denominate psicoaritmetica, psicogeometria, psicogrammatica, psicomusica…

Pertanto il curricolo che si propone è piuttosto il programma del lavoro culturale del bambino e della bambina, così come lo hanno rivelato nel corso di una secolare esperienza educativa bambini e bambine di tutto il mondo. Esso viene proposto attraverso un ambiente d’apprendimento che orienta e traduce le astrazioni in attività concrete. 

Il pensiero scientifico-pedagogico proposto da Montessori è un pensiero solido e forte che intende aiutare i bambini a scoprire le forze  interiori per guidarsi da soli, in cui l’autonomia del fare e del pensiero sono il terreno su cui lasciare le proprie impronte e dove l’autostima e la costruzione della personalità rafforzano il concetto del fare da sé per la costruzione di uomini e donne adulte consapevoli del proprio stare nel mondo che possono contribuire al progresso della vita sociale. 

Le ragioni educative e le scelte didattiche che sono alla base di questa proposta intendono far coesistere libertà e disciplina, accompagnate dalla possibilità di esprimere le proprie attitudini e i propri bisogni.

Con questa metodologia i contenuti si prestano ad essere trattati in modo approfondito e con una maggior padronanza da parte dell’alunno/a, che impara nel rispetto delle proprie caratteristiche e tempi di lavoro.

 

Elementi fondamentali di una scuola primaria ad ispirazione montessoriana

Nella visione di Montessori, l’errore non solo non è considerato un inciampo da evitare, ma diventa interessante, diventa una via di auto perfezionamento ed esattamente come nel procedere delle scienze che si serve dell’indagine e dell’osservazione nel proprio processo di conoscenza, anche nel percorso evolutivo promosso da questa metodologia, l’errore può essere foriero di scoperta in un  contesto che volge alla serendipità.

Nella visione montessoriana il metodo è un modo di capire il bambino che gli consente di crescere,  in un ambiente/scuola che diviene un “cantiere di psicologia sperimentale” dove ognuno può sviluppare un proprio curricolo naturale in un percorso di autoeducazione. 

Il metodo non è, quindi, una successione di procedimenti né una somma di materiali con cui spiegare le materie ai bambini: la proposta montessoriana mira fondamentalmente a non disturbare il naturale processo evolutivo dei bambini che, se non alterato, è già di per sé in grado di indicare la strada migliore.

Si vuole favorire la libera scelta che, se si basa su una reale motivazione intrinseca, non si identifica solamente con i propri desideri ma risponde soprattutto ai propri bisogni, alle proprie necessità, in una visione critica tendente al miglioramento di se stessi.

Faro della proposta montessoriana è il motivare, l’appassionare, il favorire la curiosità e l’interesse culturale. Alla base di questo intento si situa l’organizzazione dell’ambiente di apprendimento

Le risposte che un ambiente strutturato fornisce sono efficaci in quanto i punti forza stanno nella capacità di offrire compiti adeguati ai bisogni di espansione delle competenze. Compiti che sono essere sufficientemente sfidanti, ma anche che possono essere affrontati in modo graduale e ai quali si associa la possibilità di una verifica immediata della prestazione, attraverso un’auto correzione.

È fondamentale che il bambino trovi nei vari ambienti di vita, famigliare e scolastico, le condizioni per sviluppare la propria autonomia ed esercitare la propria libertà

Ma un bambino libero non è un bambino che non ha regole, che vive una libertà intesa come confusione non curando le proprie scelte: è un bambino che impara a rispettare la propria volontà all'interno di un quadro di regole date, ascoltando il maestro interiore, ossia l’esplosione dei suoi interessi e dei suoi bisogni. 

Il bambino dai 6 agli 11 anni, che Maria Montessori colloca in quello da lei definito “secondo piano di sviluppo”, è impegnato a comprendere il mondo, si apre alla cultura, ed inizia ad interessarsi alle relazioni interpersonali. Egli acquisisce sempre maggior capacità di organizzare progetti comuni e condividere regole. Le discussioni, il confronto, la responsabilità di ognuno nei confronti dell’altro, aiutano a sviluppare il senso morale, il rispetto e la comprensione delle differenze.

Le aule sono curate e allestite dai docenti per offrire un ambiente ricco di stimoli in grado di attrarre l'interesse e la motivazione dei bambini che, liberi di muoversi e di scegliere il lavoro a cui dedicarsi, gradualmente costruiscono le proprie competenze cognitive, scientifiche e relazionali. 

A scuola i bambini possono muoversi liberamente, sperimentando autonomia e indipendenza, in accordo con l'insegnante in un clima sereno e rassicurante dove l’osservazione si posa sull’azione e non sulla persona. 

In questo modo i bambini gradualmente prendono fiducia nelle proprie capacità e possibilità e procedono nel loro cammino in modo autonomo, ognuno indipendentemente dai tempi degli altri.
L’intervento dell’adulto si concentra e si limita nella presentazione dei materiali di sviluppo, nella conoscenza delle sequenze, nella creazione del clima adatto allo sviluppo della personalità di ognuno. 

L’aula si presenta corredata di un vasto e diversificato insieme di strumentazioni tecniche attraverso l’uso delle quali il bambino ha l’opportunità, oltre che di affinare le proprie abilità di base, di sperimentare la propria autonomia nell’esperienza dell’autocorrezione.
La tensione didattica si muove in sintonia con la naturalità con cui il bambino apprende a camminare e a parlare, al fine di permettergli di  giungere  ad acquisire abilità e  competenze. 

La funzione del materiale di sviluppo non è quella di spiegare ma quella di rispondere ai bisogni della mente del bambino. I materiali sono accattivanti, favoriscono il movimento e la manipolazione, guidano l’attività affrontando una difficoltà alla volta, rispettano i ritmi individuali di apprendimento e, attraverso azioni concrete, favoriscono i processi di organizzazione ed astrazione del bambino. Tutti i materiali, anche quelli preparati dall'insegnante, sono autocorrettivi e il bambino quindi li può utilizzare senza necessità di interventi dell'adulto. L’insegnante ha il compito di presentare in maniera esatta l’uso di tali materiali, in modo che il bambino possa usarli solo quando la propria spinta interiore lo richieda. Nel progetto educativo Montessori, il riconoscimento della centralità dell’allievo modifica il ruolo dell’insegnante e le sue funzioni didattiche, rispetto ad un modello tradizionale. In questo nuovo ambiente di apprendimento le abilità, le competenze, le conoscenze, sono il risultato di attività scelte, svolte e gestite direttamente dall’alunno in prima persona. L’insegnante ha l'importante compito della predisposizione scientifica dell’ambiente, dell’osservazione altrettanto scientifica del percorso di ogni bambino ed ovviamente della presentazione dei materiali e dell’organizzazione delle grandi lezioni. 

L’insegnante si propone di accendere l’interesse dei bambini costruendo un ambiente attraente che catturi l’interesse di tutti.

La divisione curricolare delle discipline può essere assunta dagli insegnanti montessoriani come suddivisione dei compiti a livello organizzativo, non però a livello operativo. Pertanto il team-docente può rendersi più efficace e preparato distribuendosi gli ambiti al solo scopo di curare con attenzione la presenza e l’uso del materiale, di approntare e realizzare altro materiale di cultura relativa all’ambito prescelto, di organizzare gli spazi di lavoro e di ricerca. Il modulo così inteso non condiziona il lavoro del bambino che prosegue liberamente a svolgere le proprie attività senza dipendere dalla presenza e dal ruolo del singolo insegnante. 

Le competenze da raggiungere al termine della scuola primaria sono definite dalle Indicazioni Nazionali, oltre che dallo specifico curricolo montessoriano. La programmazione non consiste in un percorso deciso a priori, secondo tempi decisi dall’adulto, quanto nella preparazione dell’ambiente. L'ambiente è, quindi, la fotografia concreta della programmazione: in base alle osservazioni condotte dagli stessi insegnanti durante il lavoro libero, l'ambiente viene organizzato allo scopo di rispondere il più possibile ai bisogni di ogni singolo bambino. La programmazione montessoriana è l’analisi della situazione di apprendimento e degli interessi emergenti. 

La scuola Montessori, come molte scuole inclusive che praticano concretamente le Indicazioni Nazionali per il Curricolo, mette al centro ogni singolo bambino nel rispetto dei suoi tempi e delle sue diverse intelligenze. Gli obiettivi non sono, nella metodologia montessoriana, qualcosa da cui partire o da raggiungere: essi sono modificazioni di conoscenze e comportamenti iscritti nel processo stesso del lavoro del bambino. 

L’evoluzione del bambino nel suo percorso di apprendimento avviene per “esplosioni” che non seguono percorsi e tempi prestabiliti. Ogni bambino segue un proprio ritmo interno, naturale che viene rispettato e ascoltato, per questo i tempi di apprendimento non sono stabiliti dall'insegnante e nemmeno dal gruppo classe. 

L’attività di verifica e valutazione è molto particolare e delicata ed all'insegnante non compete il controllo dell'errore, ma la “verifica” basata sull’ osservazione del percorso dei singoli, con rari e delicati interventi diretti, e solo se vi è necessità. Nella pratica montessoriana l’attività di osservazione è interconnessa all’attività di insegnamento con la stesura di osservazioni sistematiche di ogni singolo alunno che prende in considerazione i seguenti aspetti: 

  • capacità di scegliere autonomamente un’attività
  • tempi di concentrazione
  • ripetizione dell’esercizio
  • capacità di svolgere organicamente il lavoro
  • capacità di portare a termine il lavoro in modo autonomo
  • livello di autostima
  • rapporto con gli altri
  • rispetto delle regole
  • disponibilità e partecipazione. 

In tale contesto di valorizzazione del percorso individuale, gli insegnanti non utilizzano un sistema di voti, né somministrano test, verifiche in classe o interrogazioni, ma, oltre alle osservazioni sistematiche, curano la comunicazione e la condivisione del percorso osservato.

Inoltre, nel progetto educativo di ogni bambino, genitori ed insegnanti condividono obiettivi, competenze e ruoli in confronto tra scuola e famiglia; ciò rappresenta un'importante occasione per promuovere uno sviluppo globale del bambino e della sua autonomia.
Si mira al coinvolgimento delle famiglie sia sul piano educativo, sia nella realizzazione di esperienze significative per i bambini. 

Per sommi capi, i punti cardine della proposta Montessori possono essere riassunti nell’elenco seguente:

  1. Consapevole e continuo lavoro per rendere la classe una comunità di condivisione di valori (rispetto per l’altro e per il mondo, tolleranza, pace, amore, ecc).
  2. Ambiente preparato con materiali di auto-sviluppo, esperimenti scientifici, materiali di vita pratica e per lo sviluppo della motricità fine, materiali artistici, libri; materiali ben ordinati e presenti in numero limitato, che coprano per quanto possibile tutti gli aspetti dello scibile umano: arte, matematica, linguaggio (grammatica e espressione libera e formale), scienze umane, scienze naturali.
  3. Brevi, frequenti e accattivanti “lezioni” in cui l’insegnante presenta una visione d’insieme delle diverse aree alla luce di una visione complessiva connotata di un forte senso etico-morale ed ecologico (educazione cosmica).
  4. Assenza di incentivi estrinseci (premi/punizioni).
  5. Libera scelta dell’attività, libertà di movimento.
  6. Adulto come modello della disciplina interiore che si desidera emerga dai bambini.
  7. Chiaro patto educativo di corresponsabilità con le famiglie, condivisione esplicita di valori fra gli adulti e con i bambini stessi.
  8. Rispetto dei tempi e delle caratteristiche di ogni bambino, sostituzioni dei voti e delle valutazioni formali con l’osservazione e il dialogo con bambini e famiglie.
  9. Apertura delle aule scolastiche al mondo con uscite, incontri con esperti, ecc.

(da: Coluccelli-Pietrantonio “Il metodo Montessori oggi” Erickson, 2017)

 

Libri di testo